III Domenica di Pasqua
Vangelo secondo Giovanni (8, 12-19)
In quel tempo. Di nuovo Gesù parlò loro e disse: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita". Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera". Gesù rispose loro: "Anche se io do testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove sono venuto e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. E anche se io giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. E nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera. Sono io che do testimonianza di me stesso, e anche il Padre, che mi ha mandato, dà testimonianza di me". Gli dissero allora: "Dov'è tuo padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il Padre mio; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio".
Tutti cerchiamo la luce: la luce è vita, è gioia, soprattutto è sicurezza perché quando essa manca non possiamo riconoscere forme, volti e cose; rischiamo si sbagliare strada, di inciampare e di far male a noi stessi o agli altri. Tuttavia c’è luce e luce: c’è quella artificiale, c’è una luce che abbaglia e acceca e una luce che invece illumina e orienta. Gesù è la Luce vera, ma quando si presenta in quanto tale i farisei l’accolgono con diffidenza. È giusto avere spirito critico, proprio per non lasciarsi abbagliare e quindi ingannare da luci sbagliate. Occorre però un giusto criterio di giudizio; Gesù ci suggerisce che innanzitutto bisogna “non essere soli”, ossia non ritenersi in grado di stabilire in autonomia ciò che è bene e ciò che è male. Quindi, accettare che abbiamo bisogno di essere guidati da chi conosce il vero Bene e lo desidera anche per noi. La Parola e l’esempio di Gesù sono la nostra prima “luce”. Ricordiamo però che il Risorto ha promesso il dono dello Spirito Santo, che è Colui che guida “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Lo Spirito ci aiuta a guardare alle cose oltre la superficie e nel modo in cui le guarderebbe Dio; ci assiste nel discernimento e ci dona la forza di compiere il Bene una volta compreso. Lo Spirito Santo è un dono già presente in noi e sempre possiamo invocarlo, per camminare sempre nella Luce. Quella vera.
Suor Raffaella Gaffuri Figlia della Carità
AVVISI NELLA COMUNITÀ PASTORALE
- Sabato 3 e domenica 4 maggio davanti alle Chiese di Seregno il GSA (Gruppo Solidarietà Africa) ripropone come ogni anno l’iniziativa “Baobab della solidarietà”.
- Lunedì 5 maggio alle ore 21 in Sala Gandini l’Istituto Marcello Candia in occasione del 40° di fondazione propone il convegno “Da qui per il mondo: educhiamo insieme, cresciamo tutti. Il valore della Scuola paritaria nel contesto attuale”.
- Mercoledì 7 maggio alle ore 7.00 dal piazzale Cadorna parte il secondo gruppo dei pellegrini “Sulle orme di S. Paolo” in Turchia, accompagnato da don Hadi Zgheib, il sacerdote libanese che da diversi anni viene a Seregno per le Confessioni pasquali.
- Sabato 10 maggio alle 21 a S. Ambrogio c’è il concerto “Viaggio intorno a Maria” in memoria del dottor Francesco Scamazzo.
- Sabato 10 maggio dalle 18 alle 19 presso il Centro Pastorale Ambrosiano a Seveso l’Azione Cattolica decanale invita all’incontro della Lectio Divina.
- Domenica 11/5 a S. Ambrogio è la festa compatronale della Madonna di Fatima. E’ anche la Giornata di preghiera per le Vocazioni e la Festa della Mamma.
DOMENICA 4 MAGGIO: GIORNATA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA
“La speranza è il grande tema del Giubileo che Papa Francesco ha proposto per innestare questo evento spirituale nel vissuto concreto della nostra epoca. Di speranza, infatti, abbiamo particolarmente bisogno di fronte a scenari incerti e, per alcuni versi, davvero drammatici. Ci preoccupano il quadro politico ed economico gravato da tensioni e incertezze, i conflitti che non sembrano trovare via di soluzione, i ritardi nell’attuazione di uno sviluppo sostenibile in grado di custodire la casa comune e di sviluppare accoglienza e solidarietà di fronte ai crescenti flussi migratori. Sono solo alcune delle situazioni dentro cui si gioca la vita di ciascuno, spesso segnata da non minori preoccupazioni personali e sociali legate alla fragilità delle relazioni familiari e ai rapporti intergenerazionali, alla precarietà nel campo del lavoro e alle incertezze rispetto al futuro.
È in questo orizzonte che oggi viene celebrata la 101a Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il tema scelto, “Università, laboratorio di speranza”, pone in evidenza come in un contesto così difficile il mondo accademico sia chiamato a farsi interprete
L’Università Cattolica del Sacro Cuore, alla luce della sua storia e della sua peculiare missione, è chiamata a farsi interprete coraggiosa e creativa di questo invito, rafforzando e ampliando il suo impegno a servizio della formazione umana, professionale e spirituale degli universitari.
Il primo luogo dove la speranza può essere coltivata e deve crescere è il cuore dell’essere umano. Non a caso l’Ateneo è stato affidato dai fondatori alla custodia del Sacro Cuore.
FIRMIAMO L’OTTO PER MILLE ALLA CHIESA CATTOLICA
L’8xmille è lo strumento per scegliere a chi destinare parte delle tasse già versate.
Ogni anno i contribuenti hanno la possibilità di scegliere di destinare una percentuale dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica e ad altre istituzioni religiose per scopi religiosi, caritativi, assistenziali, umanitari o allo Stato per scopi umanitari e sociali.
Quando firmi per l’8xmille alla Chiesa cattolica non stai dichiarando che sei credente. Semplicemente decidi di dare fiducia alla Chiesa perché si prende cura dei bisogni materiali e spirituali di chiunque, non solo di chi crede. Anche dei tuoi.