In Duomo l’avvio ufficiale del cammino pastorale

«Camminare insieme, animati da stima vicendevole, costruendo comunione nelle nostre comunità. La partecipazione all’Eucaristia e l’ascolto della Parola di Dio ci insegnino le vie di una pratica sinodale, resistendo alla tentazione del protagonismo». Con queste parole, l’8 settembre, festa della Natività di Maria, l’Arcivescovo ha aperto ufficialmente in Duomo il nuovo anno pastorale 2025-2026.

La celebrazione solenne, concelebrata da oltre 150 sacerdoti e sei Vescovi, ha visto la presenza del Consiglio Episcopale Milanese, del Capitolo metropolitano e di numerosi fedeli. Accanto all’Arcivescovo, il rettore del Seminario don Enrico Castagna, il responsabile del Diaconato permanente don Filippo Dotti, monsignor Carlo Azzimonti, Moderator Curiae, e l’arciprete della Cattedrale monsignor Gianantonio Borgonovo.

Particolarmente significativo il rito di ammissione di cinque seminaristi al terzo anno di Teologia e di sette candidati al diaconato permanente – quattro dei quali coniugati – accolti insieme alle loro famiglie e ai parroci di riferimento.

Nell’omelia, ispirata al Vangelo della genealogia di Gesù, l’Arcivescovo ha ricordato che «la vita di ciascuno è una vocazione a scrivere la storia della salvezza» e ha richiamato le parole della sua proposta pastorale Tra voi però non sia così: «Nella mentalità del mondo i solisti si sentono più importanti del coro. Ma tra voi non sia così: chi vuole affermare sé stesso si metta a servizio del camminare insieme».

La celebrazione si è conclusa con il saluto del Vicario generale, monsignor Franco Agnesi, che ha richiamato i prossimi appuntamenti diocesani. L’Arcivescovo ha espresso gratitudine per la canonizzazione di Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati e, insieme, dolore per le guerre in atto. Ha quindi annunciato il pellegrinaggio dei vescovi lombardi a Gerusalemme, previsto per la fine di ottobre, come segno di preghiera e vicinanza.

In prospettiva, sono già fissati altri momenti di pellegrinaggio: per diaconi permanenti e presbiteri dall’undicesimo anno di Ordinazione a febbraio 2026, e per i sacerdoti Ismi in Giordania nell’aprile successivo.

L’anno pastorale, dunque, si apre con un invito chiaro: non cercare il protagonismo, ma fare del servizio e della comunione lo stile della Chiesa.