È stato vicario in città dal 1996 al 2001

La comunità della Basilica si appresta a vivere giorni di festa in occasione della ricorrenza del Santo Crocifisso che si celebrerà domenica 28 settembre, ma sarà la festa anche della Basilica che ricorda l’anniversario della sua consacrazione avvenuta il 22 settembre 1881 per mano del patriarca Paolo Angelo Ballerini.

La messa solenne di domenica 28 alle 10,15 sarà presieduta da don Norberto Gamba che ricorda il cinquantesimo di sacerdozio. Per lui sarà un felice ritorno nella parrocchia dove è stato vicario dal 1996 al 2001:  tra i vari incarichi  è stato assistente all’oratorio Maria Immacolata.

Nato a Sovico il 24 maggio 1951, don Norberto è stato ordinato sacerdote il 7 giugno 1975. Il suo primo incarico è stato di direttore spirituale  nel seminario di Masnago dove è rimasto fino al 1984. E’ stato quindi nominato vicario parrocchiale a Bosto di Varese fino al 1996 quando è giunto a Seregno. Nel 2001 è diventato parroco a Sirone. Nel 2007  l’incarico di cappellano al Policlinico di Milano dove è rimasto per ben 18 anni. Dal  primo settembre è vicario nel collegio  dei canonici della Basilica Sant’Ambrogio di Milano.

“In questi cinquant’anni ho avuto la gioia di fare bellissime esperienze di fede, - confida don Norberto -  ho incontrato tante persone che hanno arricchito il mio cammino sacerdotale. Porto con me un bel ricordo della comunità seregnese, una parrocchia molto viva sotto l’aspetto  della fede  e dell’impegno nella realtà ecclesiale e sociale, mi ha colpito la ricchezza dei laici, la loro collaborazione e testimonianza. Anche tra i sacerdoti che ho conosciuto ho visto un clima di vera fraternità. Anche di Sirone porto con me bellissimi ricordi, in particolare la gioia di aver accompagnato un ragazzo nel suo cammino a diventare sacerdote. 

Certo il mio ministero pastorale che ha sperimentato il bene che può fare un sacerdote è quello che ho vissuto al Policlinico. L’esperienza che qui ho vissuto mi ha portato a guardare la vita in modo diverso, capendo quali sono le cose più importanti, ma di cui ci rendiamo conto quando ne siamo privi. Qui ho visto quanto è apprezzata la presenza di un sacerdote per gli ammalati, che nel momento di difficoltà saluta, si interessa, dona conforto.

Celebrando questa tappa  rendo grazie al Signore per il dono del sacerdozio e inizio il nuovo cammino con l’animo di un “sacerdote novello”, ma con un bagaglio di esperienze che mi aiuteranno a svolgere il mio ministero.”   


Patrizia Dell’Orto