Il Santuario dei Vignoli si prepara a celebrare 150 anni di storia e devozione mariana
La bandierina con la stellina segnavento che campeggia con la croce sulla sommità della facciata e ben visibile nella foto accanto, reca in modo evidente una data: 1876.
La chiesetta dei Vignoli, il più antico santuario mariano della città, attualmente ‘fasciato’ completamente dai ponteggi per il restauro in corso delle parti esterne dopo i lavori all’interno degli scorsi anni che devono ancora essere completati, il prossimo anno compirà i 150 anni dalla fondazione, un compleanno particolarmente importante ancorchè storico.
Una datazione confermata del resto dalla lapide sulla controfacciata della chiesa che recita:
“Riconoscenti a Maria SS/ per esser stati preservati dal morbo cholera nel 1855/ gli abitanti delle vicine contrade del paese avevano qui eretto nel 1859 un piccolo Oratorio/ Nel 1875 la cordiale pietà del paese con generose offerte/ un altro ne sostituiva più ampio e più elegante/ e rovinato esso appena compiuto/ con nuove oblazioni questo ancor più spazioso eresse nel 1876/ L’Eccell.mo Rever.mo Mons. Paolo Angelo Ballerini Patriarca d’Alessandria d’Egitto/ con solenne rito ne pose la prima pietra il 21 maggio 1876/ lo benedisse e l’aprì al divin culto il g.no 2 7bre dello stesso anno”.
Da lì in poi la storia è già nota e raccontata in un volume del 1979 edito per volontà dell’allora prevosto mons. Luigi Gandini al fine di illustrare il risultato delle opere di restauro compiuti all’interno del santuario nel 1978-79.
Insieme ai contributi di Stanislao Brivio, Rosanna Dell’Orto, Luigi Losa e Nino Malerba, l’allora responsabile della Biblioteca Capitolare Paolo Angelo Ballerini, (oggi affidata con l’Archivio al conservatore Carlo Mariani, architetto che dirige anche i lavori di restauro del santuario) Anna Maria Conti ripercorreva le vicenda storiche della chiesetta di Vignoli nata come Oratorio nel 1858, come annotato sul ‘Giornale dell’entrata ed uscita dell’Oratorio della B. V. dei Vignoli’ dall’allora coadiutore don Giuseppe Villa che poi divenne prevosto di Seregno.
“Sul muro di cinta del giardino che sta a mezzo dì della strada che dalla contrada de’ Vignoli conduce ai campi e che ora è posseduto dagli eredi del def.o Silva Vincenzo detto Moletta è dipinta una piccola e rozza immagine della Ba. Ve. del So. Rosario, e gli abitanti della vicina contrada del paese nutrivano ad essa devozione e vi ricorrevano nei loro bisogni con visite e preghiere. Volendo però essi in miglior modo attestare a Maria SS. la loro pietà ed accaparrarne meglio il patrocinio idearono di eriggerle [sic] in quella vicinanza un’Oratorio [sic], e nell’anno 1858 difatti, memori e riconoscenti a Maria della grazia speciale che avevano ricevuto nel 1855 d’essere stati preservati dal morbo – cholera, che in quell’anno avea infierito e mietute numerose vittime nel restante del paese, diedero mano all’opera. […]”. Questo il testo del sacerdote che costituisce la preziosissima fonte storica sulle origini del santuario.
L’immagine della Madonna del Rosario cui si fa riferimento era dipinta sul muro di cinta della proprietà dei coniugi Pietro Colli e Barbarina Formenti. Dal momento che nel 1855 ricevettero la grazia per essere stati preservati dal colera che aveva colpito il resto del paese, decisero di erigere alla Madonna un oratorio nelle vicinanze di quell’immagine sacra a cui loro si recavano a pregare. Ottenuto il permesso dai coniugi proprietari dell’appezzamento di terreno, nel 1858 fecero erigere un Oratorio mediante le offerte dei devoti del paese. La costruzione terminò nel 1859 e nello stesso anno i coniugi Colli fecero dipingere, a loro spese a Luigi Maria Sabatelli, la Beata Vergine della Vigna - tutt’ora esistente e conservata nell’Altare Maggiore - che fu benedetta il 7 settembre 1859 per mano dell’allora prevosto don Saverio Comelli, il quale la mattina seguente celebrò la prima S. Messa nel nuovo Oratorio, in occasione della festa della Natività di Maria.
Successivamente l’Oratorio venne ricostruito nel 1874 e ancora nel 1876, perchè crollato appena terminato. In seguito vennero aggiunte la sacrestia e il campanile.