Dopo la rinuncia presentata per il prossimo compimento dei 75 anni
“Il 1° luglio del 2012 il card. Angelo Scola mi nominò per nove anni parroco delle parrocchie S. Giuseppe, S. Valeria e S. Giovanni Bosco (che allora formavano la comunità “Maria Madre della Chiesa”). A settembre 2014 con la nascita della comunità pastorale “San Giovanni Paolo II” mi fu rinnovata la nomina per nove anni. Nel 2023 l’arcivescovo Mario Delpini mi invitò a proseguire fino al compimento dei 75 anni. Il canone 538 del Codice di Diritto Canonico prescrive infatti che a 75 anni, il parroco è invitato a presentare la rinuncia al proprio ufficio al vescovo, il quale decide se accettarla o differirla.
Per questo il 21 maggio scorso ho mandato all’arcivescovo la mia lettera di rinuncia in vista del compimento dei 75 anni il prossimo mese settembre.
Il 29 maggio la cancelleria diocesana mi ha comunicato che l’arcivescovo accetterà - a decorrere dal 1° settembre 2025 - la rinuncia all’ufficio di responsabile della comunità pastorale “San Giovanni Paolo II” e quindi di parroco delle sei parrocchie di Seregno. Tuttavia dal 1° settembre proseguirà la mia presenza in qualità di amministratore parrocchiale fino ad ulteriori e diverse determinazioni.
Ringrazio l’arcivescovo che nella stessa data del 29 maggio mi ha inviato un suo paterno messaggio di stima per il lavoro pastorale compiuto nei tredici anni del mio ministero a Seregno, con l’incoraggiamento a proseguire nell’incarico di amministratore parrocchiale fino a una sua nuova decisione.
È opportuno chiarire la differenza tra l’ufficio di parroco e quello di amministratore parrocchiale: il parroco è il pastore ordinario della comunità cristiana, l’amministratore esercita le stesse funzioni pastorali e amministrative ma per un periodo limitato a discrezione del vescovo che lo nomina”.
Questo il comunicato che mons. Bruno Molinari ha letto non a caso la sera di giovedì 19 giugno, al termine della processione del Corpus Domini dall’oratorio San Rocco alla chiesa della B. V. Addolorata al Lazzaretto, una celebrazione che non solo storicamente vede la presenza e la partecipazione dell’intera comunità cristiana prima ancora che pastorale della città.
Don Bruno resterà dunque alla guida della Chiesa seregnese verosimilmente per un altro anno.
“Pur essendo ben disposto a concludere la mia esperienza a Seregno - commenta brevemente - ho accettato, anche in obbedienza al vescovo, che mi ha inviato un biglietto personale particolarmente affettuoso, di continuare nel servizio di pastore di questa comunità”.
Non sfugge agli osservatori più attenti che la decisione è avvenuta a un dipresso di un periodo piuttosto problematico per la comunità per la nota vicenda che ha coinvolto don Samuele Marelli.
“Credo che il motivo per cui mi è stato chiesto di continuare - prosegue don Bruno - sia anche quello di ritrovare tranquillità e serenità dopo la ‘tempesta’ che abbiamo attraversato. C’era e c’è bisogno di tempo per far rimarginare le gravi ferite subite, in primis dai ragazzi direttamente coinvolti, e al contempo di riprendere con fiducia e intensità il cammino a partire proprio dalla pastorale giovanile ma anche di tutta la comunità definendo anche il tema del prossimo anno pastorale”.
E guardando al futuro prossimo come amministratore aggiunge: “Lo spirito con il quale continuo e riparto è quello di chi va a concludere un lavoro di 13 anni preparando la comunità al nuovo parroco. Al contempo, non dimenticando che siamo nell’anno giubilare incentrato sulla speranza, cercherò di stimolare tutta la comunità, e le sue componenti, a guardare avanti ed affrontare sfide e complessità proprio con la speranza che ci è data in dono come grazia e misericordia”.