In Duomo a Milano lo scorso sabato 7 giugno con altri 11 confratelli

Giornate davvero intense e ricche di grazie quelle vissute da don Luca Manes tra il 7 e l’8 giugno, giorni in cui è stato ordinato sacerdote e ha celebrato la sua prima messa nella comunità della Basilica San Giuseppe, circondato dai suoi familiari e da tanti amici. 

Giorni di festa che rivestono un significato davvero particolare in tempi in cui la scelta vocazionale e la consacrazione di un nuovo sacerdote sono sempre più  eventi rari e quindi preziosi.

A conclusione del percorso di formazione iniziato presso il seminario di Venegono Inferiore, dove era entrato fresco di  laurea in lettere moderne, don Luca ha ricevuto il sacramento dell’ordinazione sacerdotale, insieme ad altri dieci compagni di cammino (oltre ad un religioso pavoniano) per mano dell’arcivescovo mons. Mario Delpini nel corso di una solenne e suggestiva celebrazione in Duomo a Milano nella mattinata di sabato 7.

A concelebrare sull’altare con l’arcivescovo, i vescovi ausiliari, il rettore del seminario don Enrico Castagna e molti sacerdoti dei paesi d’origine dei sacerdoti novelli, tra cui anche mons. Bruno Molinari a rappresentare la comunità pastorale cittadina.

Significativi i passaggi della solenne celebrazione, dalla  chiamata per nome a cui ciascun candidato ha risposto “Eccomi” agli impegni e alle promesse con i loro “Sì, lo voglio” e “Sì, lo prometto”, dal momento particolare della prostrazione ai piedi dell’altare per le Litanie dei Santi, all’imposizione delle mani e alla preghiera dell’ordinazione. 

Poi la vestizione degli abiti sacerdotali, con l’aiuto ciascuno del proprio parroco, e da ultimo l’unzione delle mani con il sacro crisma da parte dell’arcivescovo e la consegna del calice e della patena. 

Incoraggiante e a tratti accorata l’omelia dell’arcivescovo di cui si riferisce più ampiamente nella pagina precedente.

Al termine della celebrazione un lungo, caloroso applauso si è alzato dalle navate del Duomo gremite di molti sacerdoti, parenti, amici, fedeli e soprattutto di tanti giovani. Tra di essi un gruppo della comunità pastorale cittadina con don Paolo Sangalli e suor Paola Monti oltre che naturalmente i genitori e gli altri familiari di don Luca.

«È sempre un rito suggestivo, meraviglioso, carico di gesti e di significati - è stato il commento di don Paolo -. Respiri l’emozione, l’entusiasmo di chi ha incontrato la “convenienza” del donare la vita. Personalmente ho rivissuto la mia ordinazione 11 anni fa. I giovani hanno vissuto l’orgoglio di uno della nostra comunità che fa una scelta definitiva,  una scelta che colpisce sempre e suscita grandi domande».

Poi la festa rumorosa e calorosa in Piazza Duomo per tutti e per ciascuno dei preti appena consacrati, ovviamente anche per don Luca. 

Maria Rosa Pontiggia