Con l’associazione ‘Aiutiamoli a Sorridere’ aiutano don Luciano Mariani

“In casa, inevitabilmente, le nostre figlie sentono continuamente parlare di Madagascar... così abbiamo voluto portarle a vedere”.

Sono trascorse alcune settimane da quando Elisa e Massimiliano D’Arienzo sono tornati dal loro più recente viaggio ad Anathiazu, la periferia di Antananarivo, nella missione dove da decenni opera il sacerdote orionino seregnese don Luciano Mariani.

“In Madagascar - sottolineano - siamo andati la prima volta quasi vent’anni fa, quando non eravamo ancora sposati: questa volta è stata una forte esperienza di famiglia con le nostre figlie”.

Di figlie, Elisa e Massimiliano ne hanno cinque (Chiara, Miriam, Anna, Letizia, Beatrice), età comprese tra i quattro e i diciassette anni. 

“È stato un viaggio relativamente breve, non c’è stato modo di impegnarsi a ‘fare’: è stata soprattutto l’occasione per vedere, conoscere, farsi interrogare dalla realtà che abbiamo incontrato, magari maturare qualche elemento di sobrietà nello stile di vita”.

Il passaggio nella periferia povera dell’Africa è certamente un’esperienza che lascia sensazioni forti, e non solo perchè i bambini del luogo non hanno molte occasioni di vedere persone con la pelle rosa e, quindi, si cammina spesso attraversando sguardi straniti:

“Abbiamo fatto visita ad alcune famiglie che vivono nella baraccopoli. Case fatiscenti, umide: ‘usciamo da qui!’ è stata la richiesta che ci hanno trasmesso le figlie, mosse da una forte emozione”.

Ma non ci sono solo cose negative a colpire:

“La chiesa della missione ospita tremila persone. E per la prima messa della domenica mattina, quella delle 6,30, i posti a sedere non bastano: e sono oltre due ore di festa, di canti, di gioia”.

L’Africa, se le dai spazio, ti entra dentro e ti cambia:

“Quello che cambia poco è l’Africa: in vent’anni di frequentazione, di crescita e rinnovamento ne abbiamo visto poco, al massimo qualche peggioramento in tema di affollamento delle città e di disuguaglianze”.

Ma l’Africa ti prende e lo sanno bene Elisa e Massimiliano, per i quali il Madagascar è un percorso ventennale:

“L’incontro e l’amicizia con don Luciano Mariani sono stati fondamentali e ci hanno indotto a dare il contributo alla realizzazione dei vari progetti”,
progetti a sostegno di una realtà punto di riferimento di un migliaio di ragazze e di ragazzi, gli stessi che vivono nelle baraccopoli e che grazie agli orionini possono avere una formazione scolastica e umana ed anche un piatto di riso e fave, che per molti sarà l’unico pasto della giornata.

I D’Arienzo sono gli animatori dell’associazione ‘Aiutiamoli a Sorridere’, una onlus impegnata a promuovere un futuro migliore per i bambini poveri, in particolari quelli della missione di don Luciano. L’associazione ha un bilancio di importanti realizzazioni: aule più luminose e colorate, una mensa con tavoli e panche per un pranzo dignitoso, un laboratorio di analisi, un grande impianto fotovoltaico che alimenta tutte le attività della missione, la riqualificazione di alcune strade per raggiungere le scuole dei distretti più lontani. Ma molto si può ancora fare, soprattutto l’obiettivo è costruire in una prospettiva di lungo periodo un futuro che cammini anche senza don Mariani, che è rimasto l’unico sacerdote europeo dedicato alla missione.

L’azione dell’associazione è legata a filo doppio alla comunità locale, in particolare alla parrocchia di Santa Valeria: sono diversi, infatti, i volontari seregnesi di ‘Aiutiamoli a Sorridere’ e molteplici le iniziative promosse in aiuto a don Luciano, in particolare molte edizioni della Pagoda dell Solidarietà in occasione della sagra di Santa Valeria. Presso la missione di Anathiazo è possibile vivere esperienze di servizio, esperienze che negli anni molti giovani hanno vissuto. 

“E chi arriva in Madagascar ne torna cambiato: alcuni scoprono una vocazione, altri imparano il valore della condivisione... Negli anni, tanti giovani sono passati di qui, trovando una nuova prospettiva sulla vita”
ha scritto don Luciano in una sua lettera.


Sergio Lambrugo