Riflessione di don Fabio nella II domenica di Pasqua

Perché Gesù piegò il sudario che gli copriva la testa nella tomba dopo la sua risurrezione?

Solitamente non si presta molta attenzione a questo dettaglio. L’evangelista Giovanni al capitolo 20 – versetto 7 del suo vangelo ci dice che il sudario che era stato posto sul capo di Gesù non era stato semplicemente lasciato a terra come il resto dei panni che avvolgevano il suo corpo.

Il Vangelo di Giovanni riserva un intero versetto per dirci che quel fazzoletto fu ripiegato con cura e posto da parte. Pietro arrivò alla tomba ed entrò. Notò i panni di lino lasciati lì per terra, mentre il sudario che aveva coperto il capo di Gesù era ripiegato e posto "in un luogo a parte". 

Questo è significativo? Decisamente sì! 

Per capire il significato del sudario piegato è necessario comprendere la tradizione ebraica di quel tempo. Il fazzoletto piegato aveva a che fare con il padrone e il servo e ogni ebreo conosceva quella tradizione (e i discepoli erano tutti ebrei). Quando il servo apparecchiava il tavolo da pranzo, lo faceva 

esattamente come voleva il suo padrone e poi aspettava fuori che il padrone finisse il pasto. Il servo non avrebbe mai potuto toccare la tavola prima che il suo padrone avesse finito di mangiare.

La tradizione dice tutt'oggi che quando finisci il tuo pasto, ti alzi, pulisci le dita, la bocca, avvolgi il fazzoletto e lo butti sul tavolo (come le lenzuola nella tomba). A quel tempo il tovagliolo avvolto significava: "Ho finito." (Tutto è compiuto). Tuttavia, se il padrone si fosse alzato e avesse lasciato il fazzoletto piegato accanto al piatto, (come fu trovato quello che ricopriva il volto di Gesù) il servo non avrebbe mai osato toccare il tavolo perché il fazzoletto piegato significava: "Io tornerò".