Alla quinta edizione della festa della Casa della Carità papa Francesco
La consegna del premio ‘Casa della Carità’ al missionario saveriano padre Gianni Villa e l’intitolazione della mensa solidale al compianto prevosto mons. Silvano Motta, sono stati i due momenti più significativi della quinta edizione della festa della Casa della Carità papa Francesco e di san Vincenzo de’ Paoli che domenica 21 settembre ha richiamato nella struttura di via Alfieri oltre mille persone.
La festa è stata preceduta da altri due appuntamenti di particolare rilevanza: nel tardo pomeriggio di venerdì 19 infatti si è svolto l’incontro di inizio d’anno con i volontari (ne erano presenti oltre una settantina) dal titolo ‘A ruota libera’ con l’intervento della nuova co-direttrice di Caritas Ambrosiana, Erika Tossani, con due collaboratrici che hanno poi condiviso un percorso formativo. A portare i saluti ed introdurre l’incontro sono stati mons. Bruno Molinari e Gabriele Moretto nelle vesti rispettivamente di presidente e direttore della Casa della Carità.
Nella serata di sabato 20 nella chiesa dell’Istituto Pozzi il coro Siyaya diretto da Carlo Pozzoli con Ilaria Riboldi al pianoforte ha offerto un concerto vocale molto apprezzato per qualità e intensità delle esecuzioni.
La festa si è aperta domenica con la celebrazione della messa presieduta da padre Gianni Villa e concelebrata con mons. Molinari. Ha fatto seguito la cerimonia di consegna del premio ‘Casa della Carità’ giunto alla quinta edizione e istituito a partire dal 2021 quale riconoscimento a persone, associazioni, enti, gruppi che abbiano testimoniato con la loro attività l’accoglienza, l’ascolto e l’aiuto a quanti, singoli e/o famiglie si trovano in condizioni di difficoltà, fragilità, povertà.
Il Premio intende infatti evidenziare l’obiettivo primario della Casa della Carità, ovvero la promozione di una nuova cultura della carità, dove le persone accolte possano riacquistare dignità, autonomia e fiducia nella vita attraverso una relazione gratuita e disinteressata e gesti concreti di aiuto e prossimità.
Per l’anno 2025 il premio (una icona raffigurante il ‘Buon Pastore) è stato assegnato dal consiglio direttivo a padre Gianni Villa Con la seguente motivazione “Padre Gianni Villa, missionario saveriano da più di quarant’anni dopo lunghi anni trascorsi in Colombia, tornato nella sua comunità della natia Desio si è dedicato con tutte le sue energie alla cura di migranti e persone fragili estendendo il suo apostolato agli studenti della scuola di italiano per stranieri “Culture senza frontiere” di Casa della Carità della quale da sette anni è non soltanto un fedele e appassionato volontario ma un punto di riferimento spirituale”.
Alla cerimonia sono intervenuti mons. Bruno Molinari, il sindaco Alberto Rossi con gli assessori Laura Capelli ed Elena Galbiati oltre al direttivo di Casa della Carità, volontari e cittadini.
E’ stata quindi la volta dell’intitolazione della mensa solidale di Casa della Carità a mons. Silvano Motta prevosto della città dal 1995 al 2012 e scomparso il 31 agosto 2024 all’età di 89 anni ad Erba. La scelta dell’intitolazione è stata motivata, come ha spiegato Luigi Losa del direttivo, dal desiderio di ricordare il legame di mons. Motta con alcune delle realtà oggi presenti nella struttura, a partire proprio dalla mensa.
Nel 2002 l’allora presidente della Conferenza San Vincezo di Seregno, Mariacarla Colombo, espresse al prevosto la necessità di dare avvio ad una mensa solidale, visto il continuo aumento di persone in difficoltà economiche e senza fissa dimora. Monsignore raccolse l’invito e furono messi a disposizione alcuni locali della casa prepositurale dove i volontari della San Vincenzo quotidianamente preparavano sacchetti con cibo e bevande da distribuire alle persone che ne avevano bisogno. Dopo qualche anno di questa attività, diventò sempre più urgente predisporre una vera mensa dove le persone potessero sedersi a tavola e consumare un pasto caldo al riparo dalle intemperie invernali e dal caldo estivo; ancora una volta don Silvano condivise tale necessità e rese disponibili alcuni spazi presso la struttura parrocchiale di via Lamarmora. Da allora ebbe inizio la “Mensa della Solidarietà” gestita dai volontari della Conferenza.
La mensa solidale è stata poi, dopo il Covid che ne aveva interrotto l’attività nel 2020, il primo servizio che ha preso il via con l’apertura della Casa della Carità, il 26 aprile 2021. Da allora e sino alla fine dello scorso mese di agosto, la mensa solidale, ininterrottamente per 1589 giorni, ha distribuito complessivamente 21.865 pasti a pranzo a cui vanno aggiunte 9.986 cene per gli ospiti del cosiddetto piano freddo.
Mons. Silvano Motta è stato anche il prevosto che nel 1999 accolse e sostenne la richiesta di Laura Borgonovo e di alcune sue amiche/colleghe di avviare i primi corsi di lingua italiana per stranieri sempre presso l’ex oratorio femminile di via Lamarmora. Quei corsi sono una realtà che è continuata e continua ad operare ora a Casa della Carità come Scuola di italiano per stranieri “Culture senza frontiere” anche con i corsi di taglio e cucito e di informatica.
Ed ancora uno dei primi germogli di quello che poi sarebbe diventato la Casa della Carità, coltivato da mons. Motta fu il centro di ascolto collocato nella palazzina che ora ospita l’emporio solidale, così come il vagheggiato dormitorio per divorziati/separati è poi diventato il ‘piano freddo’ per senza dimora.
A scoprire la terga apposta all’ingresso della mensa sono stati mons. Molinari e Valeria Denova storica volontaria con altri volontari.
La festa è stata poi caratterizzata anche quest’anno dalla kermesse della ‘risottata no stop’ con quattro tipologie di risotti cucinati all’istante e a getto continuo sino a sera nel giardino della struttura dai volontari con la collaborazione dell’associazione ‘Tidounamano’ di Monza, capitanata da Lele Duse. Una vera folla si è riversata a pranzo e a cena negli spazi all’aperto e non solo della struttura attrezzati con tavoli, sedie e grandi tendoni per gustare i risotti e in questo modo contribuire al sostegno della mensa. Lo slogan della risottata è infatti sempre stato: “Con un piatto di risotto doni due pasti a chi ha bisogno”. Il bilancio complessivo è stato più che lusinghiero in quanto con mille risotti serviti e consumati è stato stabilito il nuovo record della manifestazione senza dimenticare i contributi originati dai mercatini allestiti dalle diverse realtà operanti in Casa della Carità. Momenti di intrattenimento molto graditi sono stati anche lo spettacolo per bambini ‘Magic events’ di Sander&Mozzarella e il piano bar serale del duo ‘So d’Acustica’.