Nella sesta domenica di Avvento contempliamo Maria, donna del silenzio e della fiducia, che accoglie Dio nella sua vita.

Nella sesta domenica di Avvento celebriamo la Divina Maternità di Maria, alla luce del Vangelo di Luca (1, 26-38a):

«Eccomi, sono la serva del Signore».

È una parola breve, ma densissima, capace di racchiudere tutta la disponibilità di Maria ad accogliere il progetto di Dio nella sua vita.


Maria accetta un legame unico e irripetibile: Dio le chiede spazio, fiducia, apertura del cuore. Questo legame non è visibile, ma si rende concreto attraverso parole semplici e gesti umili, che diventano atteggiamento interiore, moto profondo del cuore. È come una sorgente nascosta o un roveto ardente da cui scaturiscono le azioni quotidiane, una risposta agli appelli di Dio e alle necessità dei fratelli e delle sorelle.


Comprendere che Dio bussa alla porta della nostra vita non è facile. Il rumore, la fretta e la frenesia che abitano le nostre giornate rendono difficile percepire il suo tocco discreto. Eppure Dio entra nella casa povera e umile di Maria, una giovane di Nazareth sconosciuta ai più. Entra nel silenzio, là dove ogni corsa si arresta e ogni intraprendenza lascia spazio all’ascolto. È nel fermarsi che diventa possibile riconoscere la sua presenza.


Dio desidera essere riconosciuto come amico e come Padre. Non sottrae nulla, ma dona tutto se stesso. Chiede soltanto quella confidenza che permette di riconoscere i suoi passi, il profumo della sua presenza nella nostra vita.


L’icona dell’amicizia, contemplata nel suo insieme, rivela un legame profondo fatto più di gesti che di parole. Come tra Gesù e il monaco Mena, anche tra Dio e ciascuno di noi oggi parlano soprattutto le azioni compiute con umiltà e gioia.


In famiglia, questo messaggio può diventare esperienza concreta. Riunirsi attorno all’icona, accendere un lume, sostare in silenzio, condividere ciò che ha colpito il cuore durante il cammino di Avvento e le scelte che si desidera portare avanti nella vita quotidiana. Un piccolo rito domestico che educa all’ascolto e alla comunione.


In questa ultima domenica di Avvento, prima del Natale, al termine di ogni Eucaristia, la comunità riceverà un piccolo Gesù Bambino da collocare nell’angolo della preghiera domestica. Un segno semplice ma eloquente: Dio continua a nascere nelle case di chi gli dice, come Maria, “Eccomi”.


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