Accogliere la voce di Dio per ritrovare fiducia
Dio ci visita con la sua Parola e noi sappiamo quanto le parole siano importanti nella vita. Dio diventa “parola fatta carne”. Le parole possono salvarci oppure possono buttarci ancora più giù. Solo la Parola che viene da Dio ci solleva.
Giovanni Battista è in carcere, sente parlare di Gesù, ma non di persona. Vuol capire e domanda attraverso i suoi discepoli. Domanda la sua identità: “Sei tu il Messia o dobbiamo attendere ancora?”. Gesù ascolta questa sua domanda e poi rivela a Giovanni una verità: “Io sono la Parola di Dio attuata, compiuta, in essere. Sono quelle promesse che Dio ha fatto agli uomini in tutta la storia, che ora vengono mantenute, realizzate. È da qui che comprenderai chi sono davvero”.
Un amico è innanzitutto colui di cui possiamo fidarci, la cui parola è affidabile, non è menzognera. “Sei una persona di parola”: è il complimento più bello che possiamo rivolgere a qualcuno o ricevere. Guardare a Gesù come a un amico di cui fidarsi e a cui affidarsi significa proprio questo: comprendere che Lui è la Parola del Padre resa visibile, toccabile, sperimentabile da noi.
Tutte le parole che Dio ha rivolto agli uomini lungo i secoli, quelle che hanno alimentato l’attesa e la speranza, che hanno vinto delusione, tristezza e rassegnazione, sono diventate “carne” in Gesù. L’amicizia con Lui si traduce innanzitutto nel prestare ascolto alla sua Parola.
“Ascolta, Israele...” è l’invito che il Signore ha sempre rivolto al suo popolo. È il primo atteggiamento da avere nei suoi confronti. Dio è innanzitutto da ascoltare, prima ancora che adorare. Anzi, la radice del verbo “adorare” rimanda all’essere vicino alla bocca, perché quando Egli parla possiamo subito intendere e comprendere.
L’amico ha due orecchie molto grandi e sporgenti: esprimono l’importanza dell’ascolto, che è la via di accesso alla Parola di Dio. Solo attraverso un ascolto profondo e vero mi è data la possibilità di comprendere ciò che Dio mi vuole dire e, prima ancora, che Dio desidera dialogare con me. La sua Parola mi fa vivere.
Rivolgere la parola a qualcuno significa dirgli che esiste e che è importante. Togliere la parola a qualcuno significa cancellarlo, in un certo senso eliminarlo.